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Il vino italiano dopo un anno di pandemia

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La situazione dei nostri vini dopo un anno di pandemia presenta lati contrastanti. Il prezzo pagato dal settore vitivinicolo è molto alto soprattutto per quanto concerne le cantine più piccole.

Molto alto il numero delle bottiglie invendute a causa soprattutto del blocco del canale HORECA.

I divieti imposti dalle misure degli ultimi governi hanno penalizzato fortemente le vendite dirette in cantina.

Due aziende su tre hanno registrato una perdita di fatturato nel 2020 e nei primi mesi del 2021.

La riapertura seppure con limitazioni, io spero temporanee, di trattorie, ristoranti, pizzerie, bar e agriturismi può rappresentare una opportunità per le cantine.

I lati abbastanza positivi sono l’incremento delle vendite nella GDO, il fenomeno del commercio elettronico e l’aumento delle vendite di vino sfuso.

La GDO si è resa conto che le bottiglie da basso prezzo non sono le uniche apprezzate dai consumatori.

Quindi hanno ampliato l’offerta e la varietà di tipologie sugli scaffali.

Alcune catene hanno aumentato o addirittura raddoppiato lo spazio dedicato ai vini.

La maggiore propensione ad acquistare prodotti di qualità ha “costretto” le aziende della GDO a ripensare le politiche di scelta dei prodotti.

La vendita nel retail – negozi al dettaglio è cresciuta dell’11 %  in valore e del 7 % in volumi.

Le botteghe e i negozi di quartiere hanno avuto un giusto riconoscimento pure come valore sociale.

Le gastronomie che avevano una area enoteca hanno incrementato le vendite dei vini e rappresentano una ottima opportunità di vendita di bottiglie.

I vini italiani e del territorio si sono consolidati nelle abitudini di consumo. Gli spumanti e i vini di qualità hanno trainato e stanno trainando questa tendenza.

Ottime notizie dal primo trimestre del 2021 con crescite importanti di vendite nella GDO anche se le aspettative in vista delle riaperture sono di un rallentamento.

Nel periodo di blocco sono aumentati dell’11 % i consumi di alcolici e anche per queste tipologie ci si attende un rallentamento di acquisti.

Una maggiore conoscenza del vino si sta diffondendo tra i più giovani e i nuovi formati, la lattina su tutti, può aprire nuove prospettive di consumi.

Il riavvio dell’enoturismo è un altro fattore di rilancio per le cantine e gli acquisti diretti di bottiglie.

Le aziende con agriturismo, ristorante e ampi spazi coperti all’aperto hanno davanti una ottima prospettiva.

Umberto Faedi 

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